Un paesaggio da sogno
per il tuo evento speciale

Ampi giardini, alberi secolari e vista panoramica Spazi perfetti per cerimonie all’aperto e shooting fotografici

01.

Santuario di Leporano

Il santuario di Leporano è ubicato su di una piccola altura del Monte Grande, propaggine del Monte Maggiore, dalla quale domina il piccolo borgo medievale di Leporano, frazione del Comune di Camigliano. Il santuario è dedicato a "Maria SS. ad rotam montium", ed è tra i più antichi santuari mariani d'Italia, circondato da secolari ulivi. Il nucleo originario risale all'anno mille. Oggi il santuario è meta di numerosi pellegrinaggi e la sua fama si è diffusa oltre i confini della Campania. Il luogo è tra i più suggestivi di Terra di Lavoro, grazie alla lussureggiante natura e assoluta quiete, che rendono il santuario un'oasi di pace e di raccoglimento per i fedeli.

02.

Grotta di San Michele

Uno dei luoghi più caratteristici presenti sul nostro territorio, di notevole interesse naturalistico, è la Grotta di S. Michele o S. Angelo ad Guttam, che si apre sul versante sud del Monte Maggiore, e sorge non lontana dai resti di quella che un tempo dovette essere la “Villa Camilliana” di Lucio Paolo Fabato, della quale sono ancora visibili tracce di pareti ad “opus reticolatum”. La grotta, quasi certamente d’origine vulcanica, è formata da un piano superiore molto ampio con un’apertura verso Ovest e di un piano inferiore a forma d’imbuto rovesciato. Al suo interno, ci troviamo immersi in un atrio naturale, formato da un giardino in cui traviamo diversi varietà di arbusti, oltre il giardino è presente un altare riparato da un tempietto in muratura, che poggia sulla parte destra della parete rocciosa.

03.

Reggia di Caserta

La reggia di Caserta è ancora oggi, una delle più grandi testimonianze architettoniche ed artistiche, storicamente appartenuta ai Borbone delle Due Sicilie, voluta da Carlo di Borbone, la posa della prima pietra, che diede l'avvio ai lavori di costruzione, si ebbe il 20 gennaio 1752, su progetto di Luigi Vanvitelli, la reggia venne conclusa nel 1845. Per la sua importanza artistica e storica, insieme all'acquedotto Carolino e al belvedere di San Leucio, è stata inserita dall'UNESCO, nel Patrimonio dell’Umanità. Il palazzo reale ha una forma rettangolare con quattro cortili interni, nel punto d'incontro tra i due bracci, dove, nel progetto originario, doveva sorgere una cupola, si trova ora una lanterna. Superato il portone d'ingresso centrale ci si immette nella Galleria interna, chiamata anche Cannocchiale, in quanto consente una vista prospettica sul parco con le fontane, fino alla cascata artificiale del monte Briano. Dal vestibolo inferiore si accede poi a quello superiore tramite uno scalone di una maestosità e fascino senza precedenti. Insieme alla reggia di Versailles risulta essere una delle più belle ed imponenti al mondo.

04.

Borgo di Casertavecchia

Casertavecchia è un borgo medievale che sorge alle pendici dei monti Tifatini. Il borgo di Casertavecchia è molto interessante per le sue stradine interne che donano un fascino particolare e per via di alcune presenze architettoniche come il Duomo, il campanile, ed i resti del castello. Dalla sua posizione strategica inoltre, si può ammirare uno splendido paesaggio con sullo sfondo la maestosità e la bellezza senza tempo della Reggia di Caserta.

05.

Belvedere di San Leucio

Non lontano dalla Tenuta San Michele si trova l’antico borgo di San Leucio, spazio di grande suggestione e fascino, nato dalla volontà del Re Ferdinando di Borbone di far sorgere una città perfetta, trasformando l’antico casino di caccia in un luogo dedicato alla produzione della seta e dei tessuti. Attualmente è un luogo museale composto da diverse sezioni e spazi visitabili come la sezione di archeologia industriale, ovvero l’antica Fabbrica della Seta, l’Appartamento Storico e i Reali Giardini che circondano l’intero complesso architettonico.

06.

Basilica di Sant'Angelo in Formis

La basilica di S. Angelo in Formis è un bellissimo complesso di architettura romanica dove è possibile ammirare oltre all’eccezionale architettura anche un ciclo di affreschi di grande suggestione. La chiesa, dedicata a San Michele Arcangelo, sorge, a 105 metri s.l.m., lungo il declivio occidentale del monte Tifata. Nei documenti l'edificio è indicato come ad arcum Dianae ("presso l'arco di Diana"), ricordando che sorgeva al di sopra dei resti del tempio dedicato a Diana Tifatina. I resti del tempio romano furono rinvenuti nel 1877, e si è notato che la basilica ne ripercorre il perimetro, aggiungendo le absidi al termine delle navate. La prima costruzione della basilica si può far risalire all'epoca longobarda, sulla base dell'ampia diffusione del culto dell'arcangelo Michele presso i Longobardi alla fine del VI secolo. Al XII secolo sono stati attribuiti il rifacimento del portico antistante la chiesa, con nuovi affreschi, e una ricostruzione del campanile in seguito ad un crollo. La facciata è preceduta da un porticato a cinque arcate ogivali, quella centrale più alta è realizzata con elementi marmorei di reimpiego. Dal portico, a cui si accede con quattro gradini marmorei, si accede all'interno, a pianta basilicale, senza transetto, con tre navate, ciascuna delle quali termina in un'abside. Le colonne che dividono le navate, con fusti di diverse varietà di marmi e capitelli corinzi, sono ugualmente di riutilizzo da edifici di epoca romana.

07.

Cales

Calvi Risorta, che sorge sul luogo della città aurunca di Cales è uno straordinario luogo di memorie archeologiche, dimora di artisti, poeti e personaggi storici. L’antichissimo villaggio fu un crogiolo di incontro di civiltà, culture e tradizioni italiche: da quella aurunca e etrusca, fino a quella romana e sannitica. Cales, era una città maestosa, civica magna secondo Cicerone. Era nota nel mondo romano per le sue botteghe artigiane e per la produzione di ceramiche a vernice nera, esportata anche in Spagna. Orazio, Strabone, Plinio, Giovenale e Frontino la decantarono per l’eccellente qualità del suo vino e delle sue acque. La città, nel suo periodo di massimo splendore, occupava una superficie di oltre 60 ettari, era racchiusa da mura e difesa da un fossato profondo oltre i 20 metri; il suo territorio si estendeva dall’attuale Calvi Risorta fino a Pignataro Maggiore, Sparanise e Giano Vetusto. Cales, situata lungo la Via Latina, divento nel III° secolo a.C. capitale della Campania Romana e dopo il 267 a.C. fu sede di Questura e chiamata a vigilare sui porti della Campania e della Magna Grecia. Il periodo di massimo splendore fu dal II sec. a.C. al I sec. d.C., tanto da diventare Municipio romano nell’81 a.C. La sua storia è molto più antica anche di quella di Roma.

08.

Reggia di Carditello

La Reggia di Carditello, sita nei pressi di Capua è un complesso architettonico sobrio ed elegante di stile neoclassico, destinato da Carlo di Borbone a luogo per la caccia e l'allevamento di cavalli e poi trasformato successivamente per volontà di Ferdinando IV di Borbone in una fattoria modello per la coltivazione del grano e l'allevamento di razze pregiate di cavalli e bovini ed era immerso in una vasta tenuta ricca di boschi, pascoli e terreni seminativi. Il complesso architettonico è stato costruito dall'architetto Francesco Collecini, allievo e collaboratore di Luigi Vanvitelli. L'area antistante, formata da una pista in terra battuta, abbellita con fontane, obelischi ed un tempietto circolare dalle forme classicheggianti, ed era destinata a pista per l’addestramento dei cavalli.

09.

Acquedotto Carolino

L'acquedotto Carolino, elemento iconico della valle circostante, nasce come struttura atta ad alimentare il complesso di San Leucio e fornisce al contempo anche l'apporto idrico alla Reggia di Caserta. Di particolare pregio architettonico e dal 1997 patrimonio mondiale dell'UNESCO è il ponte, tutt’oggi perfettamente conservato. Esso si innalza con una possente struttura in tufo a tre ordini di arcate poggianti su 44 piloni a pianta quadrata, per una lunghezza di 529 m e con un'altezza massima di 55,80 m, sul modello degli acquedotti romani.

10.

Anfiteatro Campano

L'Anfiteatro campano è un anfiteatro di epoca romana sito nella città di Santa Maria Capua Vetere - coincidente con l'antica Capua - secondo per dimensioni soltanto al Colosseo di Roma. La struttura poteva ospitare fino a 60000 spettatori ed era, come per tutti gli anfiteatri, a pianta ellittica. All'esterno l'asse maggiore misurava 170 metri mentre l'asse minore era di 139 metri. La struttura esterna disponeva di 4 piani, in ordine tuscanico, per un'altezza complessiva di 46 metri. I tre piani inferiori erano costituiti da 80 arcate ciascuno, in travertino, e le chiavi d'arco erano ornate con busti di divinità: sette di questi sono visibili nella facciata del Palazzo del comune di Capua, altri sono esposti nel museo della città.

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